mercoledì 3 marzo 2010

Zutto Daijobu

Portavo sempre con me una fotocamera. Avevo il vizio di immortalare ogni cosa con il terrore che potesse scomparire. Il soggetto principale era Kazuya. Fermavo i migliori momenti di noi due insieme in un’immagine che non sarebbe mai cambiata, che avrebbe conservato quei sorrisi e quelle emozioni anche quando non saremmo più stati insieme. Successe in una soleggiata domenica. Avevamo organizzato un’escursione sul Fuji. Io camminavo dietro di lui osservando la sua schiena che oscurava il sole. Sembrava una di quelle tipiche scene da film romantico in cui la protagonista inciampa e l’eroe con un sorriso che è ancora più luminoso del sole alle sue spalle. Noi, però, non vivevamo in un film, quindi tirai subito fuori la fotocamera e feci qualche scatto. Mentre la rimettevo a posto, inciampai e caddi a terra. Kazuya si voltò verso di me e in un attimo la mia mente fu riempita da quella scena immaginata poco prima. Rimasi immobile a fissarlo. Credo di aver avuto un’espressione piuttosto idiota. Sarebbe bastato solo un piccolo gesto o una parola di troppo e mi sarei lasciato andare. Avevo voglia di abbracciarlo, di sentirmi protetto da quelle sue forti braccia. Sentivo il cuore battere all’impazzata tanto che mi portai una mano al petto, temendo scoppiasse. Lui era ancora lì, immobile, mi fissava. Io ero ancora lì, immobile, lo fissavo. Sarebbe stato tutto perfetto, ma quello non era un film.
“Ohy! Takeru!” urlò, “Pensi di riposarti ancora per molto?”
Rimasi pietrificato. Mi sarei dovuto aspettare una reazione simile da lui, ma ero troppo perso nel mio sogno per capire che sarei rimasto deluso dalla realtà. Mi rialzai e chiesi scusa sfoderando uno dei miei soliti sorrisi da scemo. Quei sorrisi mi servivano per nascondere la tristezza che avevo dentro.
“Muoviti, abbiamo appena superato la terza stazione di sosta, non siamo nemmeno a metà!”
“Arrivo, arrivo”.
Il resto del viaggio fu abbastanza silenzioso a parte qualche battuta e qualche scherzo. La fatica era troppa persino per sorridere.
Quando finalmente arrivammo in cima eravamo sfiniti. Buttammo gli zaini a terra e ci sedemmo in un piccolo spiazzo. Ci vollero dieci minuti interi per riprenderci, poi tirammo fuori dallo zaino i nostri bento e, chiacchierando del più e del meno, cominciammo a mangiare.
Passò circa un’ora. Io mi ero perso ad ammirare il magnifico panorama e quando mi voltai, Kazuya si era addormentato. Era da tanto che non lo vedevo così indifeso. Da bambini dormivamo spesso insieme. Io avevo paura del buio e Kazuya, prima di spegnere le luci, mi diceva sempre che non dovevo preoccuparmi perché se fosse sbucato qualche mostro, lui mi avrebbe difeso. Se avesse saputo che avevo ancora paura del buio, forse si sarebbe messo a ridere. Scacciando quei pensieri, tornai a fissare il viso di Kazuya che continuava a dormire. Avrei voluto vederla sempre quell'espressione tranquilla sul suo volto. Tirai fuori la fotocamera e gli feci un paio di scatti, poi mi avvicinai al parapetto e immortalai quel panorama mozzafiato. Guardare Tokyo dal Fuji-san era lo spettacolo più magico che avessi mai visto, trasmetteva una pace quasi divina. Avevo proprio bisogno di un po'di quiete, di qualcosa che mi aiutasse a sopportare quel peso che portavo, ma i miei pensieri come al solito tornarono a Kazuya e rovinarono tutta l'atmosfera. Decisi di usare l'espediente "musica" e accesi l'iPod. Con la melodia di "Pierrot" nelle orecchie. che mi dava sempre la carica, continuai i miei scatti. Non mi accorsi di quanto tempo passò, nè che Kazuya si era svegliato ed era alle mie spalle.
"Bellissimo!"
Mi spaventai lasciando andare la fotocamera che Kazuya però prese al volo.
"Sta attento!"
"E'colpa tua, scemo. Mi hai fatto prendere un colpo".
"E'colpa tua che eri troppo attento alle tue foto, invece. Fa vedere!" disse cominciando a guardare le foto.
"Aspetta Kazu!"
"Cosa devo aspettare? Sono solo foto".
Non erano solo foto. C'erano tutti i miei sentimenti in quelle immagini e soprattutto c'era lui. Non potevo mostrargliele. Se, però, glielo avessi detto, si sarebbe insospettito ancora di più, quindi lo lasciai fare, sperando con tutto il cuore che non si accorgesse di nulla.
"Complimenti Take-chan! Non sapevo fossi così bravo, perchè non entri nel club di fotografia?"
"Perchè non sono così bravo come dici, sono i soggetti che sono perfetti".
Avrei voluto rimangiarmi quella frase. C'era anche lui in quelle foto!! E infatti...
"E questa?" chiese mostrandomi la foto fatta mentre dormiva.
"Ah quella..."
"Beh direi che anche in questa il soggetto è perfetto" disse scoppiando a ridere.
Mi sforzai di ridere anch'io anche se c'era ben poco da ridere in quel momento. Mi sentivo come un trapezista nel momento del lancio nel vuoto.
"Comunque dico sul serio Take. Hai talento, dovresti provare".
"Se lo dici tu".
Mi guardò male.
"Va bene, va bene, domani darò un'occhiata al club, contento?"
"Molto".
Mi riporse la fotocamera e fui sollevato che non si fosse accorto di nulla. Per un attimo però, spuntò la delusione. Forse una parte di me desiderava davvero che lui scprisse i miei sentimenti.
"Cominciamo a scendere? Altrimenti diventa buio e tu poi piangi".
"Scemo".
"Ti ricordi? Da piccolo avevi paurissima del buio e al mattino ti ritrovavo sempre nel mio fouton".
Rise facendo avverare le mie supposizioni. Non c'era nulla da ridere, perchè io avevo ancora paura del buio!



...to be continued...

Finalmente il secondo capitolo e finalmente ho trovato un titolo!
"Zutto Daijobu" (trad: va tutto assolutamente bene) poi ne capirete il significato ;D
Rigrazio della lettura anche al lettore misterioso che mi segue "anonimo" e mi lascia messaggi stranamente positivi. Sarà un ammiratore misterioso? xD
Ho finto di scrivere questa parte ascoltando Boku no Cinderella e sono le 3 di notte quindi potete immaginare come sto messa male xD
good reading minna!!

O Y A S U M I M I N N A
viky___fAxerFeit™
( ... che pensa non riuscirà a dormire stanotte ... )

1 commento:

Unknown ha detto...

Belissimo capitolo, come del resto quello precedente. Il rapporto tra questi due mi piace molto come del resto il tuo stile di scrittura. CONTINUA COSì VIKY!!! Al tuo prossimo emozionante capitolo. ^_^